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GIOIA DI INCIDERE
di Fausto De Marinis


Dal 17 al 31 ottobre 2025

Spazio Foyer
Via G. Galilei 26, Trento
Inaugurazione 17 ottobre ore 17.00 / orari di apertura: da martedì a venerdì ore 10-12 e 16-19, mercoledì ore 10-12 / Ingresso libero




Spazio Foyer accoglie il maestro storico dell’incisione italiana: Fausto de Marinis arriva nello spazio espositivo di Trento con una mostra poetica dedicata alla forma del labirinto

Fausto de Marinis, classe 1938, decano dell’incisione italiana, è l’ospite illustre della stagione autunnale di Spazio Foyer. 


La mostra raccoglie un percorso di 30 xilografie, tutte personalmente selezionate dall’artista tra la produzione più recente, che compongono un compendio del pensiero e della tecnica esecutiva di de Marinis. La xilografia, tecnica antichissima di incisione in rilievo su legno, diventa qui non solo gesto artigianale, ma scrittura poetica: ogni sgorbia che solca la tavoletta affonda nella memoria e apre spazi narrativi. Ogni segno diventa frammento di un viaggio, memoria di terre lontane, riflesso di riti e tradizioni che l’artista osserva, trasfigura e restituisce con sensibilità contemporanea. La forma del labirinto, ricorrente nelle opere, diventa emblema di questa ricerca: uno spazio complesso, fatto di percorsi e di incroci, che guida lo sguardo e la mente verso nuove interpretazioni e nuove vie d’uscita. “Il labirinto è una mia ossessione, forse dovuta al luogo particolare nel quale sono nato - racconta l’artista, nato in Etiopia da genitori italiani -. Non riesco a risalire precisamente alle origini di questa forma iconica nella mia arte: dei miei labirinti non riesco a identificare né il punto di uscita né quello di entrata. Il labirinto per me è come una fede, qualcosa che non ha ragioni razionali o specifiche per essere spiegata, ma che nel pensiero trova la sua stessa giustificazione”.

Gioia di incidere, testo di Fausto de Marinis: “La matrice di legno, questo materiale odoroso che sembra palpiti attraverso le sue vene di legno di filo è una superficie che ricorda l’origine del ciliegio, del noce, del pero e di qualche altro albero adatto alle sgorbie che segnano e incidono. Il disegno diventa una traccia, una guida nella memoria della favola incisa. Perché incidere è ogni volta una favola diversa, che proviene da una appassionata ricerca espressiva ricca di elementi simbolici. E così ne nascono composizioni in cui si rincorrono i simboli dello zodiaco con quelli dell'astrologia, i labirinti, gli alfabeti, le stelle, la luna, le palme, gli alfabeti delle lingue più diverse. D’altronde la scrittura, intendendo le forme delle parole scavate nel legno, che esse siano della nostra lingua o di lingue lontane o di misteriose e incomprensibili lingue inventate, sono forme a definire uno spazio, una interpretazione e una riflessione sui linguaggi vivi e morti”.

Biografia: Fausto de Marinis nasce a Harar, in Etiopia, il 23 febbraio 1938, da genitori italiani. Autodidatta, inizia a dipingere fin da giovane, pur intraprendendo inizialmente studi tecnici. Negli anni Sessanta sceglie di dedicarsi completamente all’arte, avviando un percorso che lo porterà a sperimentare incisione calcografica e xilografia, fino a prediligere quest’ultima. Incide manualmente su matrici di legno - ciliegio, cirmolo, tiglio - con cui realizza opere oggi presenti in musei e collezioni private. Ha esposto in Italia e all’estero (Algeri, Zagabria, Salonicco, Verona) e preso parte a numerose rassegne, ottenendo premi e riconoscimenti. Tra i lavori più significativi: il murale di 720 mq dedicato al mito di Demetra e Persefone a Enna e la partecipazione alla mostra “La Xilografia Italiana” (1912-2012). Vive e lavora a Verona.

Estetica:
L’arte di De Marinis è una continua ricerca espressiva nutrita di viaggi, incontri e suggestioni culturali. Nei suoi lavori convivono elementi simbolici, citazioni letterarie e richiami al mito, tradotti in un linguaggio narrativo di forte impatto emotivo. Il colore è protagonista assoluto, materia fluida che si organizza attorno a forme germinanti, simbolo di ritorno alle origini e rigenerazione vitale. La sua produzione, dal ciclo “Ironia di naufragi” fino alle opere ispirate a Pavese e Ungaretti, affronta temi universali - catastrofi naturali, memorie storiche, alluvioni culturali - trasformandoli in riflessioni sulla condizione umana. Sempre presente è una tensione vitale, una forza creativa che trasforma dolore e fragilità in energia, speranza e bellezza condivisa.








Spazio Foyer - Via G. Galilei, 26 - 38122 Trento / spaziofoyer@gmail.com / Tel. +39 351 7294843
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