L’artista friulana porta nella galleria di Trento dedicata al mondo della grafica e della stampa un racconto astratto per immagini. Le “Tante storie” sono quelle che si possono scoprire nelle sue opere, costruite per sovrapposizioni successive di colori e tecniche calcografiche.
Spazio Foyer prosegue la sua stagione primaverile con una selezione di mostre personali di artisti e artiste nazionali che nell’astrazione hanno trovato il proprio spazio di espressione personale. Dal 3 al 16 maggio è il turno di Giusi Naletto, artista incisora friulana classe 1941.
La personale espone una selezione di lavori della serie “Tante storie ’23” che ne testimoniano la perizia tecnica e la vivace creatività applicata al mondo dell’astrazione. Grazie a sovrapposizioni successive di colori e tecniche, Naletto costruisce mondi bidimensionali di grande profondità, capaci di raccontare all’osservatore attento le “tante storie” del titolo.
Mai stanca di sperimentare nuove tecniche calcografiche, Naletto dimostra che la capacità di guardare oltre la superficie delle cose è un’arte che si esercita con tempo e con pazienza.
Ivo Prandin, giornalista e scrittore
“ Giusi Naletto arriva a questa mostra con un ciclo di incisioni che rivelano l’inesausta tensione della sua fantasia a costruire immagini complesse, come un testo critico, stratificate come frasi di una prosa sognante, e varianti come i versi di un poema.
Il titolo “Tante storie” nasce dalle trame materiche proprie del processo incisorio e formano un “racconto” che si evolve con il ritmo di “passaggi” successivi. Detto in altro modo, spesso una nuova lastra incisa da lei contiene in sé uno o più dettagli (come i “segni” così casuali in apparenza, e a lei molto cari), e vi scopriamo sofisticate allusioni e giocose velature.
Nelle sue invenzioni grafiche, la cifra espressiva dominante è la varietà, quasi una febbre, una necessità di “estrarre” dalla propria immaginazione il massimo di poesia. Possiamo dire che il suo lavoro si svolge sotto la spinta dell’evoluzione e risponde a una precisa esigenza tecnica-espressiva, quella di inserire l’elemento tempo (essenza d’ogni storia) nella trama.
Il Tempo che in questi lavori trascolora da una creazione all’altra passando dal grigio al giallo, con fremiti di una gioia ansiosa che anela alla completezza del discorso creativo.”
Giusi Naletto
Giusi Naletto, friulana, 84 anni, ha insegnato fino al 1997 all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Lasciato l’insegnamento, ha frequentato i corsi di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si è diplomata nel 2003.
Negli anni Settanta si è avvicinata alle tecniche calcografiche presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Nei primi anni Novanta ha seguito i corsi di disegno, pittura, acquerello e xilografia ed è ammessa alla Scuola Libera del Nudo. È socia del gruppo internazionale di artisti e incisori “Atelier Aperto” di Venezia. Dal 2013 è anche socia dello storico “Gruppo Donatello” di Firenze. Ha partecipato agli “International Symposium of Contemporary Art”, che, in modalità informatica, si tengono nei Musei, Gallerie, Istituzioni, Fondazioni, Fiere, Università di tutto il mondo.
Ha incominciato a esporre nel 1993 con personali e con partecipazioni a mostre collettive, in Italia e all’estero. Dal 2008 al 2023, su invito o selezione, ha inoltre esposto in più edizioni delle Biennali Internazionali di Grafica di Bassano, Sarcelles-Parigi, Acqui Terme. Nel 2018 ha vinto il Premio Firenze “Fiorino d’oro” per la Grafica.